Il gioco perverso del narcisista

Nella prima fase della relazione, il narcisista è impegnato nell’osservazione approfondita e sistematica della vittima, al fine di poter costruire la propria identità a immagine e somiglianza di ciò che la sua preda cerca da sempre in un partner.

Un’immagine perfetta che nella realtà non esiste, ma che viene costruita abilmente per suscitare l’ammirazione totale da parte della designata preda.

Una sorta di adattamento perfetto in cui illudere la vittima di aver finalmente trovato il grande amore,

 è il frutto di osservazioni sullo studio dei desideri più profondi di essa, la quale ignara dell’inganno e sentendosi compresa nell’intimo, gli ha riferito in modo sistematico e proficuo.

Si fidava ciecamente, lui era sempre disponibile e attento a tutte le sue esigenze e necessità, se c’era un problema si prodigava per aiutarla a risolverlo nel migliore dei modi.

Questa fase viene comunemente chiamata “LOVE BOMBING”, un vero e proprio bombardamento di attenzioni amorose che stravolge e stupisce la vittima.

 Il narcisista ascolta e registra tutto ciò che la vittima gli confida, per servirsene a produrre i comportamenti che la porteranno a fidarsi e affidarsi completamente a lui,  facendole credere di essere anime gemelle.

Mostra di essere letteralmente conquistato, riempie la vittima di messaggi, telefonate, romanticherie e frasi ad effetto “wow”.

Lo scopo è quello di rendere la vittima sempre più dipendente da lui, al punto tale che non riuscirà più ad immaginare di poter vivere  ed essere felice senza di lui.

La vittima viene stordita e avvinghiata nelle sue spire attraverso frasi tipo:

“abbiamo gli stessi sogni e speranze”

“siamo fatti uno per l’altro”

“siamo una persona sola”

“le mie insicurezze sono uguali alle tue”

“sei bellissima”

“è la prima volta in vita mia che provo queste sensazioni”

“siamo due anime gemelle”

Tutto ciò indica la mancanza di identità del narcisista, che come un camaleonte assume i colori e le caratteristiche della sua preda. Assume le stesse sembianze, utilizza le stesse terminologie, acquisisce gli stessi interessi e li condivide per sottolineare l’appartenenza.

Giunto a questa fase, cioè quando è sicuro di aver agganciato la propria vittima, inizia a mettere in atto la TRIANGOLAZIONE, l’obiettivo è stato raggiunto e comincia ad annoiarsi quindi per “movimentare” la situazione, inizia a richiamare l’attenzione di ex amanti o di future vittime,

con il duplice scopo di mostrarlo alla vittima attuale e di assicurarsi nutrimento narcisistico futuro.

A questo punto, la vittima incredula di come il principe azzurro abbia assunto le sembianze di una persona completamente diversa, inizia a vivere un malessere costante che la porta a chiedere spiegazioni, controllare e investigare ogni dettaglio della vita del narciso.

Lui alimenterà il circolo vizioso con attenzioni intermittenti, come per esempio frasi d’amore che non hanno un seguito nei comportamenti, oppure interromperà dialoghi con scuse o impegni fantasma, seguiranno dei “ti chiamo dopo” che non avverranno mai, pur essendo online non visualizzerà i messaggi, allo scopo di lasciare la vittima frustrata e in trepidante attesa di un suo cenno di vita.

Come conseguenza, la vittima diventerà sempre più gelosa, ossessionata a riavere le attenzioni d’amore che lui elargiva a larghe dosi all’inizio della relazione. I suoi pensieri saranno focalizzati solo su di lui, tutto il resto del mondo non avrà alcun senso per lei.

Il narcisista invece, inizierà a cambiare camaleonticamente la propria identità per adattarla alla successiva vittima, trasformandosi nuovamente in un’altra persona.

Quando la vittima chiederà spiegazioni rispetto a tutti i cambiamenti, sarà accusata di essere diventata pazza, esagerata, ipersensibile, visionaria o suscettibile.

Ed ecco che la relazione è giunta al termine, ma non si tratta di un finale come quello di una normale storia d’amore, perché in questo caso si è trattato di un vero e proprio abuso psicologico.

Richiede un tempo lungo di rielaborazione, la vittima deve ricostruire la propria mente, aveva delegato tutta se stessa e la propria autostima nelle mani del narcisista. La fine giunge senza una spiegazione adeguata, logica e razionale lasciando strascichi di incertezza costante.

Nella mia esperienza professionale, ho potuto osservare quanto sia devastante la fine di una relazione tossica, quanta sofferenza nasca proprio dal senso di frustrazione e incertezza dato dalla mancanza di una spiegazione che non permette una chiusura definitiva.

Rivolgendomi in particolare alle donne, ma la modalità narcisistica è la stessa anche per gli uomini, mi viene spesso chiesto se saranno di nuovo in grado di fidarsi e di amare un’altra persona.

Oppure se saranno in grado di riconoscere un narcisista per allontanarsi subito.

Il distacco definitivo deve essere messo in atto dalla vittima, perché il narcisista non prenderà questa decisione, vorrà sempre assicurarsi la proprietà sull’oggetto del proprio desiderio, perchè potrebbe tornargli utile in futuro se sarà a corto di altri “materiali”.

La fine di una relazione tossica con un narcisista è molto dolorosa, richiede tempi lunghi di elaborazione

e con l’aiuto di un percorso psicologico, sarà possibile aiutare la vittima a superare il trauma e cambiare il significato dell’esperienza, favorendone la crescita personale.

Quando il falso mito dell’alchimia (amorosa) ti blocca nella relazione tossica…

“Penso che una buona chimica nasca con il rispetto reciproco”
(Andy Garcia
)

Il mito dell’ALCHIMIA viene spesso utilizzato come giustificazione per sopportare e mantenere in vita

rapporti disfunzionali in una relazione tossica con un partner narcisista e manipolatore.

Nella mia esperienza professionale ho ascoltato molti racconti di persone che si aggrappavano alla sensazione di alchimia ( o magia amorosa), per motivare la loro scelta di continuare a stare in una relazione che, sebbene razionalmente facesse buchi da tutte le parti, non riuscivano a interrompere.

Frasi del tipo :

quello che provo con lui non riesco a provarlo con nessuno”

sono certo che sia l’amore più grande della mia vita”

fin dal primo momento che l’ho conosciuto ho provato una forte attrazione”

mi fa sentire viva”

sono credenze fortissime che rappresentano l’unica spiegazione in grado di far accettare una relazione ad intermittenza, un amore tossico e malato, in cui è all’ordine del giorno essere risucchiate nelle sabbie mobili emotive.

Una relazione tossica infatti è caratterizzata da intermittenza costante, dal paradosso “ti amo/ti odio” , dalla presenza/assenza, dalla disponibilità/indifferenza, dalla dolcezza/freddezza che attira gradualmente in un vortice emotivo sacrificante e crea dissonanza cognitiva che alimenta la dipendenza affettiva. Ecco perchè può durare anche anni, ed è difficile chiudere.

Ma che cosa si nasconde dietro a questa modalità relazionale disfunzionale?

Perchè si rimane attaccati a qualcuno che sfugge, umilia e distrugge?

Alla base del mito dell’alchimia amorosa, del colpo di fulmine o dell’attrazione fatale possiamo individuare due dinamiche relazionali inconsapevoli: RIFIUTO o RIBELLIONE.

1) RIFIUTO: il rifiuto del partner narcisista trasmette un senso di familiarità simile a quello sperimentato durante l’infanzia.

Un partner rifiutante attiva un meccanismo vissuto nel passato, generalmente potrebbe trattarsi del rifiuto sperimentato da piccoli, quando era necessario fare o non fare qualcosa per sentirsi amati e attrarre l’attenzione di persone significative, fa rivivere un momento che è familiare a livello inconscio, sembra magico perchè attiva vecchie sensazioni che hanno radici molto forti, magari proprio quel senso di valere poco... (o di essere sbagliati e lo sperimenti di nuovo, come fosse una magia).

2) RIBELLIONE: se si tratta di relazioni con un forte senso del proibito, ricordano una versione contemporanea dell’antica ribellione verso i genitori, quando dovevi fare qualcosa di proibito per sentirti viva e affermare la tua identità.

in pratica, in entrambi i casi si tratta di vecchi copioni relazionali di rifiuto o ribellione

messi in atto in modo inconsapevole.

Ed ecco che in nome della chimica si costruiscono romantici colpi di fulmine che in realtà sfociano poi in relazioni tossiche e maltrattanti.

Attenzione però, percepire una forte alchimia nei confronti di un partner NON SIGNIFICA CHE SIA UN NARCISISTA, il colpo di fulmine avviene anche in relazioni che si rivelano sane e appaganti.

Bisogna saper distinguere: se si tratta di una relazione tossica vivrai costantemente nella sofferenza, mancano il rispetto, la reciprocità e vieni manipolata ad uso esclusivo del partner narcisista, in una relazione sana ti sentirai rispettata e amata, la tua felicità sarà anche la sua, lavorerete insieme per far funzionare la relazione.

Quando ti ritrovi ad accettare di essere maltrattata, derisa, umiliata, presa in giro dal partner e accetti tutto in nome della chimica, in questo caso, ma solo in questo caso, il mito dell’alchimia ti sta imprigionando in una relazione tossica che potrà solo farti soffrire.

Fonte:Pamela C. Regan “the mating game”

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